martedì, marzo 25, 2008

Helsinki 2008





Ed un altro Campionato Europeo e' passato... vorrei dire, come al solito, le ragazze hanno fatto vedere di essere ai massimi livelli del kendo europeo. Terzo posto per la squadra e un meritato Fighting Spirit per Angela!

Per me e' stato un Campionato estremamente... ispirante! Ho potuto vedere l'intera manifestazione con occhi molto diversi - ed ho raccolto qualche interessante dato che secondo me dovrebbe dire qualcosa di piu' che il puro folklore del Campionato...

Arbitraggio






Fare l'arbitro ad un Campionato Europeo e' certamente una esperienza straordinaria. Li' per li' non ci si rende conto quanto diverse sono le cose, viste con due bandierine in mano.

Prima di tutto il mondo inizia e finisce nel tuo shaijo - e' difficile, anzi impossibile, rendersi conto di cosa succede sugli altri campi di gara. La concentrazione e' quasi ininterrotta - anche quando si siede, si cerca comunque di seguire cosa succede, si cerca di capire se al turno successivo un arbitro della terna e' da sostituire o se occorre uno spareggio... si puo' certamente dire che questo non e' diverso da quello che deve succedere arbitrando anche una manifestazione fra quattro amici, ma in un Europeo la pressione e' certamente maggiore - in particolare se e' la prima volta che ci "lavori" e non conosci gli altri arbitri della tua squadra: e che debba essere un lavoro di squadra, e' evidente. Quando il ritmo dei combattimenti e' cosi' elevato, tre arbitri sono appena sufficienti per seguire gli eventi! Bisogna comunque affidarsi agli occhi ed al giudizio degli altri componenti della terna.

Ancora sono sotto l'effetto di quello che ho visto sullo shaijo - sono flash di decisioni, prese o non prese: il fantasma di un gyaku-do che continua a perseguitarmi, un debana kote cosi' veloce da non poter essere nemmeno VISTO, uno tsuki per cui la bandierina ha impiegato un secolo a salire... tutto continua a riproporsi con inquietante persistenza, mi domando quanto tempo ci vorra' perche' le immagini comincino a recedere.

Certamente e' una esperienza preziosa, un modo diverso di fare kendo, cercando costantemente di entrare nella testa di due persone, per capire la loro prossima mossa, il loro prossimo passo. Assolutamente da provare.

I nudi fatti



Un trend abbastanza chiaro si sta delineando nel kendo Europeo - non entro in interpretazioni, mi limito a portare i nudi fatti.

Finlandesi e Tedeschi si sono allenati insieme.

Polacchi e Cechi hanno fatto tre giorni di seminario congiunto - tutti i componenti delle varie Nazionali (junior, femminile, maschile) hanno partecipato.

Le "nuove" nazioni hanno allenatori provenienti dalle "vecchie" nazioni: Jeff Humm per la Lituania e Joerg Potrafki per la repubblica Ceca, per citare i primi due nomi.

Il Reponsabile Tecnico della Turchia, Sipahi, ha passato un anno alla International Budo University.

Uno dei membri della Nazionale Olandese, Jansen, vive e si allena in Giappone (e si e' visto). Gli Olandesi, di regola, partecipano ai principali tornei tedeschi. L'Olanda, fra l'altro, ha elaborato un programma pluriennale di sviluppo, con il quale conta di arrivare ai vertici Europei nel giro di qualche anno.


Che stia succedendo qualcosa? forse mettere il naso fuori dai confini di casa potrebbe servire a qualcosa, prima che le "nuove" nazioni imparino troppo bene la lezione... non e' necessario certamente andare lontano: basta essere noi ad invitare gli altri! La Svizzera? basta una giornata di allenamento con Kimura per accendere l'ispirazione. L'Austria? sono incredibilmente cresciuti! La Croazia? nuova nazione di sicuro, ma ho arbitrato un incontro di un croato che non si muoveva certo come un novellino! La Francia? Se non sbaglio e' un Paese confinante in cui fanno kendo!
E se le ragazze sono la nostra punta di diamante - perche' accontentarsi? perche' tutti i seminari femminili di Germania (ce ne sara' uno anche a maggio) o i tornei dell'Europa dell'Est (Poznan e' a fine giugno) non vedono mai una italiana? In un momento di transizione come questo, possibile che il massimo a cui aspirare sia la coppetta nel Torneo de Noantri sotto casa? Agli individui, alle individue, ma anche alla direzione tecnica italiana, la risposta!